Qualche giorno fa, mi sono imbattuta in questa domanda: “come trovare la motivazione per cambiare vita?”; un punto interrogativo apparentemente semplice a cui rispondere (potremmo cominciare subito discorsi filosofici su cosa fare, come, quando e perché… sono convinta che qualcosa in mente, da dire, ti sia venuto all’istante).
Eppure, la cosa si complica quando ci si ferma a riflettere, senza voler liquidare la persona che abbiamo di fronte con risposte di circostanza frutto di un linguaggio motivazionale diffuso. Ma, nel concreto, che cosa possiamo davvero consigliare a qualcuno che ha voglia di cambiare vita e non trova la motivazione per farlo?
A mio avviso, la cosa più utile è questa: l’esperienza. Che poi è un po’ la chiave di tutto. Come dicevo in un precedente articolo (a proposito dei pensieri intrusivi), il nostro cervello impara soprattutto dalle esperienze (proprie o altrui). Perciò, alla domanda “come trovo la motivazione per cambiare vita?”, posso rispondere in un solo modo: ora ti racconto la storia di come io ho fatto sperando, con tutto il cuore, che possa ispirare la tua.
CAMBIARE VITA NON È FACILE; TROVARE LA MOTIVAZIONE PER FARLO, ANCORA MENO
Qualche tempo fa, ho raccontato la storia di come sono riuscita a cambiare città, di punto in bianco quasi, per inseguire l’amore (immagino che, se mi stai leggendo per la prima volta, avrai già sgranato gli occhi davanti a questa mia affermazione; e fai bene, ho fatto un salto nel vuoto, rischiando…per fortuna è andata bene!). Quello è stato sicuramente l’inizio di una serie di stravolgimenti che poi, la mia vita, l’hanno cambiata davvero, in maniera radicale.
Ti starai chiedendo, a questo punto, come ho fatto a trovare la motivazione necessaria per cambiare la mia vita in maniera così drastica: lasciando un lavoro fisso, una casa sicura, per finire in una città di cui non conoscevo nulla, né persone, né luoghi, per rimettermi in gioco da zero; i più (..meno!) furbi, che già conoscono la storia, potrebbero risponderti: “è Aldo la motivazione, facile, altrimenti non avrebbe mai avuto questo coraggio”.
Faccio questa affermazione perché già mi è capitato di sentire tali dicerie (chiamiamole così, per rimanere sull’eleganza); ma, direttamente dalla fonte (io), ti assicuro che non è così. Il mio fidanzato è stato solo il giusto nido su cui approdare e sentirsi a casa, come una potente certezza che mi ha fatto capire l’assoluta positività di quel grosso cambiamento.
Trovare la motivazione non è semplice; come per tante altre cose, ci ho messo un po’.
Quel giorno in cui mi sono svegliata e speravo fosse solo un brutto sogno
Dopo un intenso periodo in cui, in seguito a tutta una serie di eventi che hanno avuto un forte impatto negativo sulla mia vita, ho sofferto di disturbi legati all’alimentazione, nella mia mente è avvenuto un “click” (mi piace definirlo così, credo che la semplicità a volte renda di più). Come un fulmine a ciel sereno, nel 2018, ho cominciato ad accorgermi di ciò che avevo intorno e a sentirne l’odore: quello di marcio. Un odore sgradevole di pesantezza e miseria d’animo.
Ma, come ho detto prima? Ci ho messo un po’. Ho costretto me stessa, pensando di non poter trovare riscatto, a rimanere in quella condizione pessima per circa altri due anni. Attorno, a parte i miei genitori e mio fratello, avevo solo persone negative (in particolare…narcisismo patologico). Che poi, la negatività non era la loro peggior qualità: avevano l’aggravante della cattiveria, quella vera, radicata…nera. Che ti sporca il viso e ti colora lo sguardo macchiandolo in maniera indelebile.
E una mattina mi sono svegliata, scendendo le scale di casa con un pensiero diverso: “vorrei che fosse solo un brutto sogno”.
E poi? Com’è andata?
Il mio difetto/non difetto (ancora non riesco a definirlo) è che sono sempre stata una cosiddetta “overthinker” (pensatrice eccessiva); in parole povere: penso, tanto. Il mio cervello produce una quantità infinita di pensieri al secondo che, a volte, mi stanco anche solo al pensiero di dover pensare…e poi penso comunque. Ok, un bel giro di parole; ma è la verità.
Spesso è un difetto, credimi, alimenta solo il mio essere paranoica e la mia ansia. In altre circostanze invece, mi salva. Come uno scrutatore silenzioso che non può fare a meno di notare particolari, pezzi del puzzle, e metterli assieme.
Nel 2020 però mi ha salvata, alla grande.
Quel “click” di cui ti parlavo prima, è stato un attivatore seriale: mese dopo mese, dal 2018 al 2020 (complice anche la pandemia, momento di forte messa in discussione di sé stessi per ognuno), sono diventata sempre più consapevole della non-vita che stavo conducendo.
Non avrei mai pensato che sarei riuscita a trovare la motivazione per cambiare vita eppure, un giorno, di punto in bianco l’ho fatto. Ho abbandonato le persone negative, sotterrato nella nebbia del dimenticatoio chi, fino ad allora, mi aveva fatto soffrire, recuperato tutta la mia sanità mentale ed io, ragazza intrappolata in un tunnel, ho intravisto l’uscita: così, le sono corsa incontro.
“E la motivazione, dove l’hai trovata?” Ora te lo spiego.
COME TROVARE LA MOTIVAZIONE PER CAMBIARE VITA?
Questa domanda me la sono fatta spesso in passato. Anche io come te facevo ricerche online, nell’attesa e nella speranza di qualche risposta magica che risolvesse tutti i miei drammi. Ho letto centinaia di righe, centinaia di frasi motivazionali del tipo “la risposta è dentro di te” e via discorrendo; già puoi immaginare.
E di concreto? Nulla.
Questo è stato uno dei motivi (tra gli altri) che mi ha spinta ad aprire questo blog: c’è bisogno di concretezza. Non di manuali, non di teoria, ma di qualcuno che racconti di sé e di altri; perché è dalle storie che noi apprendiamo, sin dai tempi più remoti: dalle vicende reali che ci insegnano come applicare davvero tutte quelle parole preimpostate che ci fornisce la società.
Ho mollato tutto per inseguire me stessa
Dopo quel periodo buio di cui ti ho parlato, ho avuto la fortuna di conoscere Aldo, il mio compagno di vita (qui ne ho parlato nei dettagli). Conoscere una persona così diversa dalle altre e con il suo spirito buono, è stato per me un ulteriore “click”; questa volta, la mia coscienza overthinker ha sbottato, un po’ così: “ma allora esistono altri veri esseri umani! Impooossibile!”

E qui, arriva l’errore che fanno molti: pensare che questa conoscenza sia stata il motore della mia motivazione a cambiare vita. Come dicevo, Aldo è stato solo qualcosa in più: il polo positivo che si è unito al mio stravolgimento.
In quel periodo ero davvero stanca; la vita mi stava stretta, i luoghi mi soffocavano. Avevo un contratto fisso, una casa sicura in cui abitare, tutto ciò che i molti sognano. Ma non faceva per me. Mi sono quindi trasferita a più di 600km da quel luogo, per ricominciare da zero. Accorgendomi di meritare l’amore, di meritare un sogno.
Ho lasciato il lavoro, intrapreso la mia carriera da scrittrice, nonostante la mia laurea e le aspettative altrui in tutt’altro.
La motivazione si trova nell’azione
Molti credono che la motivazione per stravolgere la propria vita si trovi nell’attesa: aspettare, valutare, ragionare, pensare, quantificare. Attendere. Attendere. Attendere.
Certo, sicuramente (IN PARTE) è così.
Ho voluto sottolineare la parola “in parte” in quanto è proprio lei, finalmente, a chiarire ogni cosa: la motivazione io l’ho trovata direttamente nell’azione.
Per buona parte della mia esistenza, ho passato anni e sprecato tempo a subire la vita: le persone, gli eventi, i giudizi. Ero una persona immobile, incapace di fare qualsiasi cosa. Potermi confrontare finalmente con una persona così affine a me come il mio compagno, mi ha dato la possibilità, nel 2020, di prendere consapevolezza della grandezza del mondo.
Spesso ci intrappoliamo in situazioni che non ci soddisfano perché crediamo di non poter fare quel salto che vorremmo; ci spaventano le circostanze, l’abbandono delle sicurezze. Eppure, un salto gigante nel vuoto, mi ha ridato la vita.
Ecco perché ho voluto sottolineare quel “IN PARTE”; nel momento in cui ho stravolto la mia vita IN PARTE ho riflettuto, e IN PARTE ho agito senza voltarmi indietro. Se, oltre a riflettere, non fossi mai partita verso un’altra città, sicuramente non avrei mai vissuto la vita che sto vivendo ora.
NON PENSARCI TROPPO, FALLO E BASTA
Qualunque sia il cambiamento che vuoi attuare nella tua vita, il miglior consiglio che posso darti è questo: agisci. Cerca il tuo “click” e segui la tua strada.
Passando direttamente all’azione, senza rimanere immobili nell’attesa di una o più motivazioni “giuste” (non esiste mai “quella” giusta in assoluto!) o nell’attesa di una validazione da parte degli altri, non riuscirai di certo a fare quel salto di cui hai bisogno.
In parte rifletti e, intanto che lo fai, in parte agisci. Più rimani immobile, più costruisci attorno a te impalcature instabili di pensieri e pareri che avranno un ruolo tutt’altro che motivazionale: aumenteranno i dubbi, le paure, le paranoie; più procrastini la tua felicità, più essa si allontana.
Non preoccuparti dei passi falsi, dei fallimenti, degli errori: tutto si sistema strada facendo e, se non si sistema ricorda: meglio fallire, che vivere nel rimpianto di non averci almeno provato.
Che aspetti?
2 risposte
“Cerca il tuo click e segui la tua strada” diventerà davvero il mio punto di partenza.
Ho pianto leggendo questo articolo, tanto. Mi sono ricordata di quando anche io ero in tunnel buio di cui non vedevo l’uscita. E nonostante siano passati ormai due anni, so di non esserne ancora fuori del tutto. Le tue parole sono un esempio di forza e mi spingono a continuare a provarci, a non demordere.
Ti ringrazio di cuore per l’aiuto immenso che riesci a darmi con la tua scrittura.
è così, non devi demordere, mai! Perché meriti di costruire la tua strada che abbia come unica direzione il tuo benessere e la tua felicità. ❤️