melissa basta
Guardarsi dentro, senza timore

Guardarsi dentro, senza timore

pensieri intrusivi

Pensieri intrusivi: una guerra da non combattere

“Penso perché la mente non si può fermare”; “penso ma non voglio”; “penso, e ho paura di pensare”. Tre frasi che racchiudono lo stesso fenomeno: i pensieri intrusivi.

Quante volte ti capita di pronunciare, tra te e te, una di queste frasi? Quante volte ti capita di avere pensieri indesiderati che provocano reazioni ed emozioni varie? Timore, senso di colpa, incomprensione verso te stesso/a. Pensieri tabù che non hai il coraggio di condividere con nessuno. Magari succede mentre stai facendo una passeggiata, mentre stai facendo la spesa, lavorando, parlando con qualcuno. Leggendo, studiando.

ragazza assorta da pensieri intrusivi

LA NOSTRA MENTE PENSA IN MANIERA VELOCE

Devi sapere che la nostra mente pensa in maniera veloce; spesso non ce ne accorgiamo, ma al minuto (e, direi, persino al secondo) produciamo una quantità infinita di pensieri. Succede però, che in questa infinità di pensieri, inizino a comparire pensieri strani, ambigui, che spaventano, di cui ci si vergogna e che spesso rappresentano un tabù.

Ti faccio un esempio: sei in piscina, vicino alla zona tuffi. Mentre sei disteso/a sul prato, inizi a notare che, vicino a quella vasca che ha appena attirato la tua attenzione, ci sono vari trampolini per il salto, uno più in alto dell’altro; rifletti a questo punto su quanto possa essere adrenalinico fare un salto nel vuoto da quell’altezza e che, effettivamente, coloro che lo fanno hanno un bel coraggio.

Succede però, ad un certo punto, qualcosa di strano: inizi a pensare a come sarebbe se ti lanciassi da quel trampolino altissimo, senza alcuna tecnica, magari schiantandoti sulla superficie dell’acqua o peggio, se l’acqua non ci fosse proprio. Cosa ti succederebbe? Quest’idea attraversa la tua mente.

Questo è un pensiero intrusivo; a questo punto, ti porrai subito alcune domande: “perché ho pensato questa cosa?”; “perché ho pensato al volermi fare del male?”; “sono una persona cattiva se penso di volermi fare del male?”

IL PROBLEMA NON È IL PENSIERO IN SÉ, MA L’ATTENZIONE DEDICATA AL SUO CONTENUTO

Il problema, quando appare un pensiero intrusivo, non è il pensiero in sé, (poiché la nostra mente produce continuamente pensieri, di varia natura) il vero problema è l’attenzione che noi diamo al suo sul contenuto. Nel momento in cui formuliamo un pensiero, è proprio l’attenzione sul suo contenuto a diventare problematica; proprio quelle domande che facciamo a noi stessi rendono disturbanti questi pensieri intrusivi, caricandoli di forza.

I pensieri intrusivi hanno varia natura, non necessariamente riguardano la vita o la morte, ma possono essere anche di carattere religioso, sessuale, riferiti alla relazione con il nostro partner.

In particolare questi ultimi sono molto comuni; per fare un esempio: sei a cena con il tuo partner e d’improvviso, nonostante la bella serata, inizi a pensare cose assurde per te, del tipo “chissà cosa succederebbe se io lo tradissi”. Attenzione! Non c’è alcuna volontà di tradimento, semplicemente, la mente decide di giocare questo sgambetto e prendersi gioco di te.

una frase: il mio cervello ha troppe finestre aperte

IL CONTENUTO DI UN PENSIERO NON DEFINISCE CHI SEI

Compiamo l’errore di porre attenzione sui pensieri intrusivi poiché crediamo che il loro contenuto possa andare a definire in qualche modo la persona che siamo. Dunque, pensare qualcosa di anomalo ci spaventa.

Voglio dirti una cosa che molte persone ignorano: il tuo pensiero è solo un pensiero, non definisce chi sei.

Devi sapere che esistono pensieri utili e funzionali, che ci servono, ma anche pensieri inutili, che possono essere del tutto irrazionali, come lo sono i pensieri intrusivi.

La cosa fondamentale per riuscire a superare quei momenti è non sentirci in colpa (non abbiamo bisogno di farlo! Un pensiero è qualcosa che non è affatto concreto; finché è tale, rimane un’ immagine fugace nella boria di tutti i contenuti psichici che elaboriamo quotidianamente).

UNA GUERRA DA NON COMBATTERE: ACCETTARE L’ESISTENZA DEI PENSIERI INTRUSIVI

pensieri intrusivi: niente panico!

Il passo fondamentale da fare è accettare l’esistenza dei pensieri intrusivi. Combatterli, non ti porterà da nessuna parte.

Ricorda: non sei costretto/a a farti condizionare da qualsiasi cosa succeda nella tua testa; se riesci a diventare consapevole di questo, riuscirai sicuramente a sentirti meglio.

Non è facile ammettere che durante il giorno possa succedere dentro di noi una cosa del genere, soprattutto perché a volte possono essere pensieri leggeri, ma spesso i pensieri intrusivi iniziano a diventare sempre più bui e cupi, a causa delle continue domande che ci poniamo su di essi.

Più domande ti fai, più affondi nel pensiero intrusivo.

Accettarli si rivela essere la soluzione: esistono.

Nel momento in cui li accetti e normalizzi questo processo della tua mente senza porti mille “perché”, sarà per più facile osservare questo fenomeno dall’esterno, in maniera più oggettiva; come se ora ti affacciassi dalla finestra e vedessi un aereo passare: lo vedi, sta passando, ma piano piano si allontana fino a scomparire. Il movimento dei tuoi pensieri, può seguire lo stesso corso.

É importante sapere che il cervello apprende per esperienze che si ripetono più volte, e il pensiero è di fatto un’esperienza.

Se investi il tuo tempo e le tue energie su quel determinato fenomeno, non farai altro che andare a nutrirlo, dandogli la possibilità di farti del male.

Accetta i pensieri intrusivi senza alcun senso di colpa; non sei una persona sbagliata. Anche se farai fatica a crederci, ti assicuro che è una cosa molto comune.

AUTORE:

Melissa Basta

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2 risposte

  1. Grazie, anch’io, a volte, sono vittima dei pensieri intrusivi e mi sono chiesta se non fossero causati da un qualche disturbo da curare. Sono spesso fastidiosi e la loro comparsa è incontrollabile, grazie a questo articolo che ne tratta mi sento molto confortata.Credo che ognuno di noi dovrebbe conoscere meglio la psiche umana, blog come questo sono molto utili. Grazie

    1. Innanzitutto sono molto contenta del fatto che l’articolo ti abbia aiutata a ritrovare un po’ di serenità rispetto all’argomento. Non sei l’unica, é una cosa molto comune, ma non saperlo ovviamente spaventa. Ti ringrazio per il feedback positivo e il supporto! 🙂

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Melissa Basta

Mi chiamo Melissa (Meli o Mel, di solito) e sono una scrittrice. “Guardarsi dentro, senza timore” è il mio mantra, la base da cui partire, il motto che sostengo e ciò che vorrei fosse d’ispirazione.

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